Trama
“Sono le dodici e tutto va bene...” urla il messo comunale ostinandosi a suonare una campana muta. Ci troviamo nel paesino di Mishkin, dove accadono fatti un po’ strani: la pescivendola vende fiori, l’ombrellaia giornali, il pastore rincorre disperato le sue pecore... Da 200 anni una maledizione ha colpito gli abitanti del piccolo villaggio russo, rendendoli un po’ folli, ma soprattutto incapaci di apprendere, di pensare e di amare. Un gruppetto di impavidi, ma un po’ sprovveduti insegnanti vengono ingaggiati e giungono a Mishkin armati delle migliori intenzioni: istruire i paesani e sottrarli alla loro cupa ignoranza. Ostacolati dal perfido Conte Starcevitch sembrano destinati al fallimento, quando arriva una lettera...
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Note di regia
Il trailer
Dicono di noi... del nostro spettacolo 'Sono le 12 e tutto va bene'
Sono sicura che ricorderò con molto piacere il vostro spettacolo del 26 marzo scorso per tanti motivi più… uno! Parto subito da quest’ultimo. Uscendo dal teatro, ho sentito un signore, sorpreso come tutti senza ombrello, che diceva ad alta voce: “Vuoi vedere che questi tosi (traduco: ragazzi), a mano a mano che diminuiva la maledizione che li incasinava, (traduco: li incatenava), la stavano trasformando nella benedizione della piova tanto attesa? Brava, proprio brava questa compagnia. Merito del conte strambo!” Forse quello spettatore non sa che il teatro è magia, e che, con le vostre proposte, è sempre assicurato questo importante aspetto. Se poi La Favola porta in scena una “favola” che stupisce per l’argomento, tosto da sempre e oggigiorno molto attuale, come l’ignoranza contro la conoscenza, la creduloneria contro l’istruzione, la maledizione che schiavizza e la scuola che libera i pensieri, la commedia incanta subito il pubblico e poi lo… fa pensare. Ma è uno spettacolo brillante, con uno spunto di comicità dietro l’altro, perché una e tante risate fissano il messaggio im modo chiaro e preciso. E gli intermezzi musicali, sul vivace allegro, sono molto… molto complici. Gli attori in scena, mimando i loro personaggi istupiditi da un’anacronistica maledizione, a loro volta imitano i ragazzini che vediamo spesso, chini come il pastore Giona/Matieu, altrettanto istupiditi dai video, arrivati al loro cellulare proprio per limitare la loro capacità di scelta e di decisione. Anche in questo caso si pone un contrasto: quel video o una biciclettata con gli amici? Un’ora di google o di sport all’aperto… o di sana corsa campestre tra i frutteti fioriti di questa stagione o un pomeriggio a teatro… perché no? Un nuovo e moderno conte Starchevich gestisce la loro mente. (continua...) Amneris |
Galleria foto
Fotografie varie - 23 ottobre 2022 - La Baita di Saviabona
Fotografie varie - 27 marzo 2022 - Teatrino di Bertesina